Consulenza preconcezionale

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Prima di iniziare a cercare una gravidanza è opportuno fare una visita pre-concezionale poiché vi sono ampie dimostrazioni che alcuni specifici interventi, e più in generale la promozione della salute della donna prima del concepimento e nelle prime settimane dello sviluppo embrionale, consentono di ridurre la frequenza di alcuni specifici eventi avversi.

L’esempio più calzante e rilevante a questo proposito è rappresentato dalla supplementazione preconcezionale, proseguita nel primo trimestre di gravidanza, con la vitamina acido folico in grado di ridurre del 40- 70% il rischio di difetti del tubo neurale (anencefalia e spina bifida) e probabilmente di altre malformazioni tra cui alcune cardiopatie congenite e schisi del labbro e del palato.

Tutti i genitori vogliono senz’altro il meglio per i propri figli ma ancora pochi sanno che a tale scopo possono fare moltissimo perché questo meglio non è frutto del caso, bensì, in gran parte, di una genitorialità consapevole, che la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi della salute nei primi mille giorni di vita contribuisce a formare.

I primi 1000 giorni di vita, dal concepimento ai primi 2 anni di età, sono un periodo particolarmente importante per la salute futura di una persona.

Durante lo sviluppo prenatale, si verificano periodi di rapida divisione cellulare, in diversi momenti, nei diversi tessuti corporei.  

Durante questi “periodi critici” il milieu di nutrienti ed ormoni del prodotto del concepimento può modificare l’espressione del genoma fetale e ciò può avere conseguenze per tutta la vita.

L’ipotesi delle «origini fetali» propone che alterazioni nella nutrizione e nello stato endocrino del feto esitino in adattamenti nello sviluppo che modificano in modo permanente struttura, fisiologia e metabolismo, in tal modo predisponendo gli individui all’insorgenza di patologie cardiovascolari, metaboliche e endocrinologiche nella vita adulta

E’ quindi importante eseguire una valutazione ampia sulla storia familiare, lo stato di salute in generale, lo stato immunologico rispetto al alcune malattie infettive (Rosolia, Varicella, Toxoplasmosi, Citomegalovirus, Epatite B, HIV, Lue), la presenza di eventuali patologie geneticamente trasmesse, la presenza di malattie croniche preesistenti alla gravidanza, l’assunzione cronica di medicinali, il tipo di attività lavorativa, lo stato nutrizionale, le abitudini voluttuarie.

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