Non c’è un età stabilita, in genere dal ginecologo si dovrebbe andare appena si iniziano ad avere rapporti. Alcune ragazze chiedono se sia indicato andarci poco prima di avere rapporti sessuali, in effetti, sarebbe bene fare così in quanto si può controllare che tutto sia nella norma per poter cominciare nel migliore dei modi la propria attività sessuale ed in particolare per programmare una valida contraccezione evitando così la paura di gravidanze indesiderata.
Comunque sia, intorno ai 20 anni è consigliabile un controllo
Per esempio tutte quelle situazioni in cui il ciclo mestruale dà problemi perchè troppo doloroso, troppo abbondante o troppo scarso, oppure molto irregolare. Anche le infiammazioni ai genitali esterni sono causa frequente di consultazione ginecologica. Inoltre intorno ai 20 anni potrebbe essere opportuno quantomeno l’esecuzione di una ecografia pelvica.
Particolarmente se si tratta di una prima visita è opportuno portare con sé ogni documento attinente allo stato di salute, anche se non prettamente riguardante la ginecologia: esami ematochimici, anagrafe vaccinale, referti ecografici e/o radiologici, cartelle cliniche di precedenti interventi chirurgici ed una lista dettagliata dei farmaci eventualmente in uso. Se si ritiene ci sia stata qualche patologia importante relativa ai familiari, è opportuno esserne informati con esattezza.
In situazioni di urgenza, nelle metrorragie o in caso di minaccia d’aborto, la visita viene effettuata anche se sono presenti sanguinamenti. Se invece la visita ginecologica viene programmata per prevenzione o controllo e si prevede di effettuare il pap test è opportuno effettuarla quando non si è mestruate. Nei casi dubbi conviene sempre chiedere al momento della prenotazione.
Nulla di particolare: è bene non applicare creme o ovuli in vagina, né effettuare irrigazioni interne almeno tre giorni prima dell’appuntamento. Se si pianifica un PAP test andrebbe evitata l’attività sessuale sempre tre giorni prima della visita.
Se non si sono mai avuti rapporti sessuali sarebbe opportuno riempire la vescica per poter effettuare un’ecografia sovrapubica.
Parliamo di un controllo routinario, ambulatoriale che non ha nulla di cruento.
E’ importante essere rilassate, particolarmente a livello della muscolatura perineale e il controllo può essere effettuato senza nessun fastidio.
Un discorso a parte è costituito da quelle problematiche caratterizzate da intensa atrofia vulvo-vaginale o nei casi di vaginismo o vulvodinia nei quali lo stimolo tattile può essere amplificato ed avvertito come dolore.
In tal situazioni si può arrivare ad effettuare la visita gradualmente con qualche accorgimento aggiuntivo.
Si, la visita ginecologica permette di prendersi cura della propria salute e di prevenire alcune problematiche, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
E’ una questione prettamente personale. Bisogna sempre ricordare che il ginecologo è un medico e si occupa di questioni legate alla salute della donna. Dal punto di vista estetico ognuno è libero di curare la propria immagine, dal punto di vista prettamente medico è opportuno ricordare che i peli pubici hanno una funzione protettiva della cute e della zona vulvare.
La visita specialistica va effettuata sempre, ovviamente con cadenze e finalità diverse a seconda della fase di vita.
Sia la menopausa che la post menopausa e la senilità sono momenti delicati per la donna, perché in tale epoca possono insorgere molte patologie, come ad esempio l’osteoporosi, nonchè alcuni tumori, quali il tumore ovarico, mammario e quello dell’endometrio. Il fatto che una donna non abbia più le mestruazioni, non significa affatto che non debba più controllarsi.
E’ un test che prende il nome dal suo scopritore, il medico greco-americano Georgios Papanicolaou.
Si tratta, di un test di screening, questo vuol dire che è rivolto a donne sane, in assenza di sintomi, che possono così facendo individuare un tumore del collo dell’utero in una fase precoce.
E’ un esame citologico che permette di individuare due condizioni:
– i tumori della cervice uterina, o collo dell’utero;
– le lesioni preneoplastiche, cioè quelle che precedono di alcuni anni, talvolta molti anni, la formazione di carcinomi della cervice uterina.
Inoltre, consente l’individuazione di alterazioni non tumorali come infezioni da funghi, ad esempio la Candida, da batteri e da alcuni virus, in particolare l’Herpes e l’HPV, ovvero il Papilloma virus.
Con il termine “citologico” si indica, molto semplicemente, un esame che prevede la raccolta di un campione biologico da analizzare al microscopio.
Secondo linee guida nazionali ed internazionali, un PAP test con esito negativo può essere ripetuto dopo tre anni.
Il test HPV è un esame che si effettua in maniera simile al Pap-test. Il materiale prelevato però non è letto al microscopio, come nel Pap-test, ma sottoposto a un esame di laboratorio per la ricerca del virus. Questo test sta soppiantando il Pap test nello screening del cancro del collo dell’utero, in quanto da una maggiore protezione fino a cinque anni. Il prelievo è come quello del Pap test.
Una coppia fertile ha il 20% di possibilità di ottenere una gravidanza ogni mese, quindi più della metà delle coppie raggiungerà il concepimento entro sei mesi e la maggior parte entro l’anno. Se non ci sono problematiche già note di rilievo, si consiglia di ricorrere alla specialista dopo dodici mesi di rapporti mirati. Tuttavia, poiché la fertilità femminile è strettamente connessa all’età, dopo i 35 anni questo intervallo “di prova” può essere ridotto a sei mesi.
Lo stato gravidico non è una controindicazione alle visite né al PAP test.
Se si pensa di iniziare una gravidanza, ci si può rivolgere al proprio ginecologo per effettuare un controllo sul proprio stato di salute. Se si è affetti da una patologia (diabete, ipotiroidismo, ipertensione ecc), potrebbe essere necessario un aggiustamento della terapia per prepararsi al meglio a iniziare una gravidanza. Inoltre l’assunzione di acido folico nei due-tre mesi prima del concepimento permette di fare prevenzione di difetti del tubo neurale (spina bifida).
Le visite prenatali durante la gravidanza possono aiutare a monitorare la salute materna e la salute del bambino. Sappiamo dagli studi di epigenetica quanto siano importanti per la salute dell’individuo (anche in età adulta) i primi mille giorni di vita, a partire dal concepimento.
Se la gravidanza decorre fisiologicamente sarà sufficiente un controllo ogni 4 settimane.