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La menopausa è un momento complesso e delicato nel quale affrontiamo numerosi cambiamenti fisiologici ma anche psicologici, relazionali e sessuali
Durante tale fase, la donna e la coppia subiscono una trasformazione, un’evoluzione.
Una trasformazione che, se vissuta positivamente e adeguatamente, può riservare momenti di autentica e nuova scoperta del proprio mondo individuale (e relazionale).
I principali mutamenti della dimensione intimo/sessuale sono principalmente a livello individuale e di coppia.
Non è infrequente che il partner, nel periodo della menopausa, a sua volta, stia sperimentando, seppur con caratteristiche e sintomi diversi, quella che viene definita “andropausa”.
Da un punto di vista strettamente individuale, la donna in menopausa può manifestare disfunzioni sessuali quali un calo o l’assenza di desiderio, disturbo dell’eccitazione e infine dolore sessuale durante i rapporti penetrativi.
Si verifica gradualmente una trasformazione dei genitali che può iniziare ancor prima della menopausa e si manifesta con assottigliamento delle mucose, riassorbimento delle piccole labbra, minor turgore delle grandi labbra del monte di Venere, diradamento della peluria pubica.
A questo può correlarsi anche una forma di iniziale incontinenza urinaria.
Ciò a causa di una carenza di estrogeni che favorisce il manifestarsi di dolore sessuale, avversione al contatto/tatto e scarsa/assente lubrificazione e di un calo di androgeni che è invece maggiormente legato al calo di interesse sessuale, ad una diminuita reattività del clitoride e ad una minore congestione genitale.
Le modificazioni che maggiormente impattano in questa fase di vita sono legate alle dimensioni del desiderio e del dolore
Si può verificare un calo del desiderio sessuale dovuto sia a fattori ormonali sia a particolari vissuti di inadeguatezza e dall’evitamento di situazioni di tipo coitale (con conseguente riduzione della frequenza dei rapporti).
Tutto ciò accompagnato spesso da uno spiccato senso del pudore e imbarazzo per la propria nudità.
C’è da specificare che non tutte le donne in menopausa manifestano un calo della libido; anzi, alcune ricerche hanno rilevato un aumento del desiderio sessuale per un piccolo numero di donne, per le quali giocano un ruolo fondamentale soprattutto fattori psichici come una maggiore rilassatezza nei confronti dei rapporti sessuali, l’assenza di timore di gravidanze indesiderate e l’assenza di sensazioni di discomfort legate al ciclo mestruale.
Il dolore sessuale nella donna in menopausa è spesso presente legato, come già detto ad un calo di estrogeni, con conseguenti modificazioni a livello corporeo (es. atrofia vulvo-vaginale) e fisiologico (es. scarsa o assente lubrificazione).
La dispareunia (o dolore sessuale) può indurre:
Ad uno spasmo del muscolo pubococcigeo con conseguente possibile vaginismo secondario e ipertonia dei muscoli perianali;
Ad un’alterazione della risposta orgasmica (orgasmo che tarda a verificarsi e dura meno) scatenata dall’ansia anticipatoria circa l’esperienza sessuale e dal timore della sensazione dolorosa.
Alla fine del rapporto, si possono manifestare dolori durante la minzione o cistiti.
Altre modificazioni si possono manifestare a livello dell’eccitazione come un minor inturgidimento delle mammelle e la necessità di una più intensa stimolazione per una sufficiente lubrificazione.
E’ importante condividere con il partner il distress dovuto agli inevitabili cambiamenti a cui dover far fronte.
Rivolgersi, se necessario, , ad un/una professionista (es. psicosessuologo/a) per affrontare le difficoltà di natura intimo/sessuale e relazionale
Dal punto di vista medico, oltre alla terapia ormonale sistemica, che può essere modulata in relazione alla specifica necessità, abbiamo a disposizione valide possibilità per evitare l’invecchiamento dei genitali, ormonali, non ormonali o di tipo biofisico.
Disponiamo di numerosi preparati in creme, gel, ovuli (anche galenici) ormonali o non ormonali che, se utilizzati in maniera puntuale e continuativa, permettono di mantenere una buona elasticità ed idratazione delle mucose genitali.
L’ospemifene è nuovo modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM, Selective Estrogen Receptor Modulator).
Viene comodamente assunto per via orale, non è un ormone ma induce alcuni degli effetti benefici degli estrogeni e aiuta a migliorare i sintomi dell’atrofia vulvo vaginale, sia nelle forme moderate che severe nelle donne in post-menopausa.
Permette di migliorare sintomi come la secchezza vaginale e la conseguente dispareunia, ossia il dolore causato da una secchezza severa durante i rapporti intimi.
Può essere usato nelle donne con tumore al seno che abbiano completato le cure ormonali e inoltre in quelle donne che hanno timore degli ormoni o non amano le terapie locali.
Non essendo un ormone, ma un SERM, ospemifene è in grado, a seconda dell’organo e del tessuto, di bloccare i recettori estrogenici, ad esempio a livello della mammella (con effetto protettivo nei confronti dei tumori), oppure di stimolare i recettori estrogenici a livello di tutti i tessuti vaginali, assicurando così un buon trofismo dei tessuti e, di conseguenza, una buona lubrificazione.
Gli studi clinici hanno dimostrato efficacia e buona tollerabilità nel trattamento dei disturbi vaginali correlati alla post-menopausa dopo 12 settimane di trattamento alla dose di 60 mg/die.
Da diversi anni utilizzo il trattamento laser per contrastare l’atrofia menopausale con ottimi risultati.
La tecnologia laser brevettata CW Chopped, V-Lase rappresenta oggi un trattamento non invasivo sicuro e delicato che, senza gli effetti collaterali delle terapie farmacologiche, corregge in modo indolore la riduzione di volume della mucosa, la rimodella e ne ripristina l’idratazione e l’elasticità.
Il trattamento V-Lase, assolutamente non doloroso, sfrutta gli effetti benefici del laser CO2 per indurre un riscaldamento controllato della mucosa vaginale con un effetto terapeutico, al fine di stimolare l’angiogenesi, l’attività fibroblastica e la formazione di nuovo collagene, senza però essere ablativo o causare danno termico.
Dopo il trattamento non c’è alcuna necessità di convalescenza.
Sono necessarie almeno tre quattro sedute distanziate di 4-5 settimane l’una dall’altra.
A seconda delle condizioni locali è anche possibile optare per un trattamento biostimolante intradermico, un trattamento che proviene dalla moderna medicina estetica.
E’ una procedura che permette di iniettare nel derma dei principi attivi utili per riattivare i naturali processi biologici di riparazione cellulare. Ha lo scopo di aiutare a recuperare e a mantenere la giovinezza e l’elasticità dei tessuti.
Utilizzo un gel iniettabile per uso intradermico che contiene principi attivi naturali e biocompatibili: polinucleotidi e acido ialuronico.
La terapia iniettiva veicola i principi attivi direttamente nello spazio del derma, per rendere i principi attivi disponibili ai processi riparativi proprio dove sono danneggiati e dove avviene l’invecchiamento cutaneo.
Migliora l’idratazione, il turgore delle mucose e aumenta la tonicità e l’elasticità dei tessuti grazie all’effetto sulla stimolazione della crescita dei fibroblasti, sulla produzione di collagene e sull’aumento di acido ialuronico.
Allo scopo di ottenere un trofismo soddisfacente delle mucose genitali e di mantenerlo nel tempo, i vari trattamenti possono essere combinati ed alternati a seconda della risposta ottenuta, della compliance della paziente e del risultato che si vuole ottenere.