Gestione della gravidanza

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La gravidanza non è una malattia anzi esprime una condizione di salute e benessere dell’organismo femminile.

In India la futura mamma è definita “colei che ha due cuori” ad evidenziare la peculiarità del momento.

In questo percorso che dura nove mesi, il ginecologo si prende cura di due persone.

Piuttosto che medicalizzare un evento assolutamente naturale quindi, la sorveglianza ostetrica è necessaria per contribuire al benessere della gestante e del feto, per individuare possibili fattori di rischio e, nei pochi casi nei quali si renda necessario, per mettere tempestivamente in atto tutte quelle misure terapeutiche opportune ad assicurare il miglior esito possibile della gestazione.

Gli esami necessari e le ecografie da eseguire sono definite dalle linee guida del Ministero della Salute, e variano a seconda dell’epoca di gestazione (https://www.aogoi.it/media/1951/esenti-ticket-maternita.pdf).

Rispetto a quanto è previsto si possono aggiungere tutte quelle prescrizioni si rendano necessarie a seconda dell’andamento della gestazione.

Vaccinazioni in gravidanza

La gravidanza rappresenta un fenomeno fisiologico unico in natura una simbiosi tra due individui per metà incompatibili: il feto porta infatti un corredo cromosomico di derivazione paterna al 50%.

Il sistema immunitario della gestante va pertanto incontro ad una rimodulazione, per tale motivo le donne in gravidanza sono una categoria particolarmente sensibile allo sviluppo di infezioni soprattutto virali e batteriche e la gravità di alcune di queste patologie può esacerbarsi per via delle alterazioni immunologiche e dei cambiamenti fisiologici che intercorrono nel corso della gestazione (come ad esempio la riduzione della capacità polmonare, la stasi urinaria e le modificazioni del flusso sanguigno).

In particolare, come evidenziato nella scheda dedicata sul sito AIFA farmaciegravidanza.gov.it, l’influenza è una delle infezioni più comuni in corso di gravidanza. Rispetto alla popolazione generale, le donne in gravidanza hanno un maggiore rischio di complicanze dovute all’influenza con rischio di ospedalizzazione fino a 5 volte maggiore. La raccomandazione è quindi quella di aderire alla vaccinazione nei periodi di picco (a partire da ottobre-novembre) in qualsiasi epoca di gravidanza.

Anche per quello che riguarda la malaria il rischio di contrarre la malattia in forma grave è maggiore per le donne in gravidanza, per l’esattezza volte più alto, quindi durante tutta la gravidanza e in corso di allattamento al seno sono sconsigliati viaggi in aree dove la malaria è endemica.

Tema di particolare attualità è il COVID-19, dopo le raccomandazioni delle società di Ginecologia ed Ostetricia nazionali ed internazionali, sulla scorta di quanto osservato sulle volontarie per la sperimentazione del vaccino che sono rimaste inavvertitamente gravide,  la circolare del Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione (con vaccini ad m-RNA) nel corso del II e II trimestre di gravidanza (con effetto protettivo anche sul feto) e nel corso dell’allattamento (con effetto protettivo sul neonato).

Diverso è il discorso in merito all’ultima vaccinazione raccomandata (cronologicamente): la vaccinazione dTpa da effettuare ad ogni gravidanza, anche se la donna sia già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia avuto la pertosse. Infatti, la pertosse contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale e la fonte di infezione è frequentemente la madre. Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è dalla 27a alla 36a settimana di gestazione, idealmente intorno alla 28a settimana, al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare. Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza sia per il feto.

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