Dal convegno SIGO di Sorrento il concetto di salute globale

Le recenti epidemie di febbre emorragica Ebola, virus del Nilo Occidentale, SARS, vaiolo delle scimmie, mucca pazza, influenza aviaria e SARS COVID 19 ci ricordano che la salute umana ed animale sono intimamente interconnesse. 

Una miglior comprensione della salute e della malattia richiede un approccio unitario raggiungibile solo attraverso l’obbiettivo di una salute comune del pianeta, degli animali selvatici, domestici e degli esseri umani. 

Fenomeni quali l’estinzione di alcune specie, la degradazione dell’habitat, l’inquinamento ed i cambiamenti climatici globali stanno inesorabilmente alterando la vita sul nostro pianeta, sia per quel che riguarda dagli animali terrestri  che la fauna degli oceani e le città sovrappopolate.

Lo scoppio di pandemie infettive mette a rischio qualsiasi forma di vita present sul pianeta e quel che accade apparentemente molto lontano da noi, ci raggiunge in breve tempo.

La visione olistica One health diventa l’unico paradigma possibile per favorire collaborazione tra diverse discipline e professionisti diversi; per affrontare in modo sistemico i bisogni delle persone sulla base della relazione tra la loro salute e l’ambiente in cui vivono; per riconoscere che gli investimenti in salute sono le principali opzioni da seguire per i policy maker se vogliono garantire al nostro mondo prospettive di benessere, occupazione, equità e coesione sociale. 

Tutto questo significa passare da una logica egocentrica a quella “ecocentrica”, che impone anche di lavorare a livello di comunità e non di singolo cittadino: la strategia di prevenzione della salute dell’ecosistema deve coinvolgere istituzioni, scuole, amministrazioni, strutture sanitarie, privati. Ciascun elemento della comunità è chiamato a fare la sua parte per la salute del Pianeta e dell’uomo

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